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Morgan Library & Museum, New York. La biblioteca

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Thomas Clement Salomon

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Uomo di punta del capitalismo americano, guru di Wall Street, il banchiere John Pierpont Morgan (1837-1913) fu uno degli uomini più ricchi di tutti i tempi. Secondo la rivista «Forbes» il suo patrimonio, rivalutato al 2008, sarebbe ammontato a 40 miliardi di dollari. Di questi pare che Morgan ne abbia spesi un miliardo e mezzo per l’acquisto di opere d’arte. Per ampliare la sua collezione solo nell’ultimo ventennio della sua vita spese 60 milioni di dollari dell’epoca, corrispondenti all’incirca a 900 milioni di oggi.

La raccolta di Morgan, di carattere enciclopedico, è costituita da sculture, dipinti, porcellane, antichi manoscritti, avori, bronzi, disegni, stampe, armi e libri antichi. Nonostante oltre 6mila delle sue opere siano oggi conservate al Metropolitan Museum di New York e altre al Wadsworth Atheneum di Hartford, è alla Morgan Library & Museum di New York che è custodito il nucleo fondamentale della sua collezione: una sterminata raccolta di manoscritti, disegni, opere su carta e libri antichi, ancora oggi tra le più rilevanti al mondo.

In essa sono custoditi disegni di Michelangelo, Raffaello e Leonardo da Vinci; opere di Albrecht Dürer, William Blake, Hendrick Goltzius, Claude Lorrain, Vincent van Gogh e Pablo Picasso. Il fulcro della raccolta di disegni proviene dalla collezione di Charles F. Murray, composta da circa 1.500 fogli antichi e acquistata da Morgan nel 1909.

Oltre ai disegni, la collezione vanta documenti firmati o scritti da personaggi quali Napoleone, Voltaire e Isaac Newton; lettere o diari di Lord Byron e Albert Einstein; tavole cuneiformi babilonesi e manoscritti copti. Tra i pezzi unici basti citare il manoscritto originale del Christmas Carol di Charles Dickens e quello dell’Endymion di John Keats.

Il fastoso edificio della Morgan Library venne progettato, tra il 1902 e il 1906, dall’architetto Charles McKim. Adiacente alla residenza del banchiere sulla Madison Avenue, la costruzione in stile rinascimentale italiano, trae ispirazione dal Ninfeo di Villa Giulia a Roma disegnato da Bartolomeo Ammannati per papa Giulio III e dalla Villa Medici, sempre nell’Urbe, progettata da Annibale Lippi per il cardinal Ricci.

La Morgan Library aprì al pubblico nel 1924 per volere di J.P. Morgan Junior, figlio del banchiere collezionista, il quale diede seguito ai desiderata del padre di rendere la sua collezione fruibile agli studiosi e al grande pubblico. A quasi un secolo dalla sua apertura, nel 2006, è stato inaugurato un nuovo edificio progettato da Renzo Piano che ha raddoppiato la superficie museale prevedendo un padiglione in vetro quale nuovo ingresso e snodo tra la Morgan Library, l’abitazione del banchiere e l’Annex Building realizzato da Wistar Morris.

Tre le sale principali della Morgan Library: la biblioteca, lo studio di Morgan e la North Roomche fu l’ufficio di Belle de Costa Greene, bibliotecaria del banchiere e prima direttrice dell’istituzione. Nella biblioteca, oltre alla collezione libraria, è esposto un arazzo del 1545 disegnato da Pieter Coecke van Aelst e raffigurante il «Trionfo dell’Avarizia». Nello studio, sotto a un soffitto ligneo proveniente da Firenze, è posizionato un camino marmoreo attribuito a Desiderio da Settignano.

Tra i pezzi più curiosi della North Room si segnala un busto bronzeo che raffigura Boccaccio, calco di un’opera di Giovan Francesco Rustici, montato su di una cornice in porfido e marmo bianco. Ai suoi lati sono posizionate due urne porfiree del XVIII secolo.

A questi ambienti si accede attraverso una sala detta La Rotunda rivestita con un impianto di marmi policromi ispirato a quello di Villa Pia in Vaticano. Sono qui presenti colonne in marmo Cipollino e Africano, al centro della sala vi è una rota in porfido molto simile a quella ancora oggi conservata in San Pietro, dove nell’800 venne incoronato Carlo Magno. Il resto della decorazione venne eseguito da Harvey Siddons Mowbray quale omaggio a Raffaello, al Rinascimento italiano e alle ville di Roma antica.

«Se devi chiedere il prezzo di un qualcosa significa che non te lo puoi permettere» era uno dei motti di J.P. Morgan, uomo risoluto che seppe creare un impero economico, una parte del quale destinato alla creazione di una grande collezione d’arte, oggi musealizzata e dunque fruibile per il pubblico. Morgan spese una fortuna in arte; del resto sosteneva: «Nessun prezzo è troppo alto per un oggetto di indubitabile bellezza e rinomata autenticità».

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Morgan Library & Museum, New York. Entrata progettata da Renzo Piano su Madison Avenue

Morgan Library & Museum, New York. La North Room

Morgan Library & Museum, New York. La Sala detta La Rotunda

Morgan Library & Museum, New York. Lo studio di J. P. Morgan

Morgan Library & Museum, New York. La facciata progettata da Charles McKim

Thomas Clement Salomon, 03 ottobre 2020 | © Riproduzione riservata

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